
Dopo la grande avventura vissuta ieri (qui trovate il riassunto), anche oggi è stata una giornata carica di novità! Nella notte gli scienziati ed ingegneri del team sono riusciti a capire meglio le dinamiche degli accadimenti durante la fase di rimbalzo dopo l'atterraggio, ed hanno una prima stima sulla posizione effettiva di Philae. Nel frattempo sono arrivate anche le prime immagini panoramiche dalla superficie, nuove fotografie dalla sonda Rosetta, e tanti dati dagli strumenti scientifici attivati già durante la discesa. La missione è sicuramente un successo dal punto di vista scientifico ed ingegneristico (specie alla luce di un atterraggio molto più difficile del previsto). Ma riuscire a farlo restare vivo per molto potrebbe rivelarsi molto più difficile del previsto. Il lander si trova in una posizione molto precaria, quasi verticale, con panelli solari non del tutto in luce, e questo renderà difficili anche le prossime due giornate di operazioni scientifiche. Ma andiamo con ordine.
1) Dinamiche dell'atterraggio e successivi balzi
Prima di tutto, ecco una serie di immagini in cui si vede come il sito dove Philae era atterrato inizialmente fosse eccellente! Estremamente ben illuminato e piatto! E' un vero peccato che sia poi rimbalzato a 1 km di distanza.



I motivi per cui è avvenuto il primo balzo sono ancora da chiarire del tutto. Sicuramente un ruolo fondamentale è stato giocato dalla mancata attivazione del getto di azoto che avrebbe dovuto spingere Philae sulla superficie, dove poi avrebbe usato gli arpioni per ancorarsi. Gli arpioni non hanno inizialmente funzionato ma hanno dato segni di vita dopo aver confermato la ricezione del segnale di avvenuto atterraggio. Non è chiaro se sarà possibile ritentare l'ancoraggio, ma a questo punto, vista anche la posizione precaria del lander, il team cercherà di evitare di inserire troppi movimenti che possono cambiare l'equilibrio e spostare o far cadere il lander. Prima di ulteriori tentativi servirà avere una migliore comprensione della struttura e composizione della superficie.
Il primo balzo ha portato Philae a spasso per 1 km circa, facendolo arrivare a quasi 2 km di altitudine, con una velocità di 0.38 cm al secondo. Dopo quasi 2 ore di viaggio, il lander si è nuovamente poggiato (probabilmente all'interno del sito d'atterraggio "B" visto sotto), ed è tornato a balzare una seconda volta per la durata di circa 7 minuti, a 3 cm/s.
I dati del movimento provengono dallo strumento ROMAP, che studia i campi magnetici presenti sulla cometa e può rilevare la distanza dalla superficie; dal rilevatore ad infrarossi a bordo del lander, che ha lo scopo di verificare la temperatura, e dai segnali elettrici provenienti dai sensori posti sui piedi.



2) Philae: Immagini dalla superficie
Quelle che vedete sono due versioni della prima immagine mai scattata della superficie di una cometa! Potete notare nella versione modificata la grande roccia soprastante. Gli scienziati sono molto interessati alla sua consistenza, perché che il materiale sulla cometa tende ad essere estremamente poco denso e friabile.


Il lander è finito in una strana posizione, molto inclinata, quasi verticale. Almeno una delle gambe non poggia sul terreno.







Gli scienziati stanno già studiando la superficie alla ricerca di indizi sulle sue caratteristiche. Ciò che può sembrare roccia e polvere, è in realtà un tipo di materiale diverso da qualsiasi altro nel sistema solare, ricco di minerali, materia organica e forse tracce d'acqua. In alcune zone il materiale sembra molto più bianco e chiaro. Questo può indicare una diversità nella composizione.
3) Dati scientifici e strumenti attivi.
Uno dei primi strumenti attivati anche durante la notte, mentre la sonda Rosetta era dall'altra parte della Churyumov-Gerasimenko, è stato CONSERT, lo strumento radio presente sia sulla sonda che sul lander Philae. Grazie a queste prime analisi avremo subito un'idea chiara diella struttura di base della cometa:

Questo ci dirà molto sulla sua storia, e se si tratta o meno di due comete unite molto tempo fa. Questi dati verranno ottenuti grazie ai due strumenti radio CONSERT a bordo della sonda Rosetta e a bordo del lander Philae. I due misureranno come cambiano le onde radio mentre passano attraverso la cometa. Credit: ESA
Un altro strumento già attivo, e che sta raccogliendo moltissimi dati, è ROMAP, il misuratore di campi magnetici sulla cometa. Non ci si aspetta che la cometa abbia un suo campo magnetico attivo, ma si pensa che alcuni minerali presenti possano essere stati magnetizzati all'origine della sua formazione. ROMAP è in grado di rilevare anche piccolissimi cambiamenti nei campi magnetici ed è già al lavoro da quando è stato sganciato dalla sonda Rosetta.
Anche SESAME, lo strumento acustico ed elettrico (composto da tre diversi sotto-strumenti) per emettere ed ascoltare onde acustiche ed impulsi elettrici è già attivo ed al lavoro per sondare il sottosuolo della zona dove ora si trova Philae.
Le camere CIVA (sui lati) e ROLIS (sul fondo) stanno ottenendo nuove immagini con il variare delle condizioni di luminosità e domani dovremmo avere un'idea migliore di dove si trova ora di preciso il lander.
Anche i mini-laboratori chimici interni COSAC e Ptolemy sono già attivi e pronti per lo studio dei campioni raccolti dalla trivella SD2. Il problema resta però l'estrema precarietà del lander. Prima di usare questi strumenti che potrebbero spostare l'equilibrio del lander, gli scienziati cercheranno di ottenere quanti più dati scientifici possibili nell'attuale posizione, e valutare se un movimento mirato possa o meno spostare il lander in futuro.
4) Energia e Precarietà di Philae. Quanto sopravviverà?

Attualmente il lander sta ricevendo appena 90 minuti di luce diretta ogni 12 ore, invece delle 6/7 previste per il sito J. Attualmente sono già in uso sia la batteria primaria che secondaria, e gli scienziati stanno cercando di creare una nuova lista prioritaria degli esami scientifici da fare. Alcuni, che rischiano maggiormente di destabilizzare Philae, sono stati posticipati per dar precedenza agli strumenti che non ne inficiano la posizione.
Di questo passo, il lander finirà le batterie tra appena 60 ore. Il team spera di riuscire ad ottenere il massimo dei dati possibili e valutare all'ultimo se è il caso di tentare una manovra che sposti il lander da lì. Non sarà facile, perché i rischi di perdere la sonda sono molti.


Nella sua attuale posizione potrebbe comunque finire in letargo fino a quando non riceverà più luce, ossia quando la cometa si troverà molto più vicina al Sole. Il team potrebbe poi risvegliare il lander. Nel frattempo, ogni ora di luce a disposizione verrebbe interamente dedicata a riscaldare per quanto possibile l'elettronica di bordo del lander, onde evitare di perderlo completamente per il freddo, come successo su Marte al rover Spirit.
5) Indagini dall'orbita grazie a Rosetta
Nel frattempo la sonda Rosetta sta cercando di capire in che punto del Sito B si trovi esattamente Philae, ed ha iniziato a scattare alcune fotografie, la cui esposizione un po' alta, però, rende difficile vedere con chiarezza le eventuali tracce. Domani dovrebbero arrivare ulteriori foto più nitide e ravvicinate.

I prossimi aggiornamenti arriveranno domani con una conferenza, alle ore 14:00 (ore italiane) sul canale ESA dedicato alla missione.
Qui invece potete seguire l'intera conferenza avvenuta oggi, con tutte le interviste e le domande finali.
http://new.livestream.com/ESA/cometlanding/videos/67965864
Non si potrebbe usare gli specchi di Rosetta per riflettere un po di luce solare?